Il benessere in classe
Il livello di inclusività di una classe si basa formalmente sulla promozione di rapporti umani e sull’adattamento degli spazi fisici. Siamo coscienti del fatto che la maggior parte dei sistemi educativi contemporanei in tutto il mondo ha seguito il modello di istruzione unico per tutti, progettato per soddisfare le esigenze degli studenti "medi". Poiché molti paesi si stanno impegnando per riformare l'istruzione, è necessario un nuovo sistema educativo che enfatizzi e incoraggi la personalizzazione nell'apprendimento e che promuova strategie cooperative, decision making, abilità prosociali e promuova ad una partecipazione del cittadino alla vita civile del suo Paese.
L’idea è quella di impegnarsi per affrontare un passaggio dall'istruzione standardizzata al supporto della variabilità dello studente in ambienti di apprendimento personalizzato progettati secondo Universal Design for Learning (UDL) (Zhang et al, 2021). In quest’ottica, la scuola mira a garantire a tutti gli studenti il pieno accesso all'ambiente educativo, indipendentemente dalle loro esigenze e capacità. In termini di progettazione didattica, la differenziazione è una strategia che si rivolge ai singoli livelli di prontezza, interesse e profili di apprendimento di ogni studente. Questo contribuirebbe a ridurre il concetto di “diversità” troppo spesso riscontrata nei contesti classe dove, studenti fortemente rinforzati negli ambienti familiari all’individualismo e alla competizione – non sana – tendono a creare rapporti di prevaricazione e talvolta offensivi, di derisione, aggressivi. Sarebbe necessario promuovere all’interno della classe quella che reputo, personalmente, una delle più belle definizioni proposte dal pedagogista Canevaro: “Una persona è relativamente handicappata, cioè l’handicap è un fatto relativo e non un assoluto, al contrario di ciò che si può dire per il deficit. In altri termini, un’amputazione non può essere negata ed è quindi assoluta; lo svantaggio (handicap) è invece relativo alle condizioni di vita e di lavoro, quindi alla realtà in cui l’individuo amputato è collocato. L’handicap è dunque un incontro fra individuo e situazione”.
È dunque l’ambiente a creare la condizione di “diversità” e, chiunque, in qualunque momento della propria vita può attraversare una condizione di disabilità che, in relazione all’ambiente in cui vive diventa di svantaggio.
La promozione della sensibilizzazione, nella scuola, che “gli altri siamo noi” e che ognuno ha il “diritto di essere sé stesso” e trarre da questo il proprio massimo, è la chiave che permette la formazione di cittadini consapevoli e attivi capaci di cambiare e migliorare il mondo sociale, economico, ambientale.
Gli studenti trascorrono molto tempo a scuola e qui hanno l'opportunità di esplorare diversi orizzonti, apprendere nuove cose, interagire tra loro, fare amicizia e impegnarsi nello sviluppo generale. È il posto ideale ove insegnare loro non solo le discipline, ma anche le abilità di vita essenziali, che li aiuterebbero a prosperare e avere successo nella vita. Insegnare abilità che contribuiranno a trasformarli in esseri umani migliori, a sviluppare il coinvolgimento della comunità e a promuovere un senso di comunicazione e appartenenza. Gli insegnanti e le autorità responsabili delle scuole possono attuare varie strategie per mantenere una cultura del benessere in classe. Gli studenti dovrebbero avere l'opportunità di esprimere la propria opinione ed esplorare vari modi innovativi attraverso i quali migliorare il processo di insegnamento-apprendimento. Questo può contribuire a rinforzare l’idea che le loro opinioni contano in classe e di conseguenza, sentirsi motivati e parte attiva dell’innovazione nel sistema educativo.
Gli studenti vanno tutti educati al rispetto delle regole della classe e alla libertà di condivisione di pensieri e di valutazione delle conseguenze. Particolare riguardo però, deve essere riservato alle regole di una classe in cui è presente uno studente con impianto cocleare (CI) o con protesi acustica (PA).
Sebbene molti studenti sordi impiantati siano in grado di acquisire competenze linguistiche parlate che non erano possibili prima dell'impianto, la maggior parte di questi bambini continuano a essere a rischio di notevoli difficoltà nella lettura e scrittura e deficit percezione del parlato in ambienti di ascolto avverse (Kronenberger et al, 2014). Indubbiamente la qualità degli ambienti scolastici influenza notevolmente gli apprendimenti di tutti gli studenti, non solo di quelli con CI proprio perché i livelli di rumorosità risultano particolarmente alti.
Gli studenti, infatti, oltre a concentrare la propria attenzione nella comprensione del contenuto di quanto viene detto sono costretti a decifrare le singole parole ed intuire quelle non comprese nel contesto della frase. Nello specifico, sono i rumori di fondo (quelli provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno) a mascherare i suoni prodotti dall’insegnante o dai compagni di classe disturbando, così, l’ascolto ed isolando l’alunno sordo.
All’inizio dell’anno scolastico, quando la Scuola è a conoscenza della presenza di un alunno sordo in classe, è consigliabile prevedere una valutazione della qualità acustica così da garantire allo studente la possibilità di apprendere alla pari dei normoudenti.
A tal fine, la valutazione viene verificata in termini di intelligibilità del parlato, ovvero della percentuale di parole o frasi correttamente comprese dall’alunno rispetto alla totalità delle frasi pronunciate dall’insegnante. Chiaramente, un’eccessiva rumorosità ed elevati tempi di riverbero provocano una perturbazione dell'intelligibilità del parlato con il rischio che venga compromessa la comprensione del discorso. Quest’ultima, infatti, negli ambienti scolastici deve avvenire in condizioni di minimo affaticamento e dipende fortemente dalle caratteristiche acustiche legate al riverbero del suono (o coda sonora). Quando il segnale sonoro viene trasmesso in una scala di sonorità[1] con eccesso di riverbero, i fonemi di cui sono le sillabe sono composte, acquistano una propria coda riverberante che interferisce sulla ricezione dei seguenti, causando il loro mascheramento. È bene sottolineare che la mancanza di risorse (Pereira et al, 2019) non giustifica il fallimento del controllo del rumore in classe, infatti, ciò che effettivamente impedisce questo controllo è la mancanza di percezione del problema e delle sue probabili soluzioni (Fischer Dreossi and Momensohn-Santos, 2005).
Diversi Istituti Scolastici in Italia, supportati da Associazioni, famiglie ed Enti, si sono adoperati nel sensibilizzare la cittadinanza alla raccolta di palline da tennis obsolete recuperabili in centri sportivi ed associazioni dilettantistiche. Le palline posizionate ai piedini delle sedie sono in grado di attenuare i rumori dovuti allo spostamento.
Inoltre, altre strategie possono essere messe in atto per migliorare gli ambienti fisici in cui è accolto lo studente sordo: Se la scuola presenta un pavimento freddo (come ceramica, piastrelle, ecc.) che è altamente riverberante, si consiglia di coprirlo con un materiale assorbente (tappeti in gomma).
Le aule possono essere separate da pareti che possono assorbire l'energia tra le classi (come sughero, pannelli, mobili, ecc.).
Le finestre senza trattamento acustico, dovrebbero avere le tende per ridurre al minimo l'impatto del rumore proveniente dall'esterno ma questo causerebbe problemi legati all’igiene e alle allergie per l’accumulo delle polveri e pertanto, è una strada non perseguibile attualmente. Se le aule sono dotate di ventilatori e / o condizionatori d'aria, è necessario monitorare anche il rumore generato da queste apparecchiature.
Sicuramente utile potrebbe essere adeguare l’aula con pannelli fonoassorbenti (le famiglie dovrebbero effettuarne richiesta scritta all’Ente comunale) e a proposito, ultimamente, anche IKEA ha realizzato il pannello ODDLAUG che contribuisce a creare un livello sonoro confortevole attenuando la rumorosità di una stanza.
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[1] La scala di sonorità rappresenta il grado di apertura di un fonema, cioè la larghezza del condotto vocale durante la sua pronuncia. Questa stima, in maniera del tutto empirica ed arbitraria, sembra essere in diretta corrispondenza con l’intensità, e quindi l’energia, dei foni corrispondenti. Per sillabare una sequenza di parlato, quindi, si potrebbe analizzare la curva di energia della stessa: i minimi indicherebbero i confini delle sillabe.
Aula di un Istituto Comprensivo della città di Cosenza